Secondo Capitolo I Principi del Culto (Ibadah)
Consapevolezza del Culto
"Ihsan, significa adorare Allah come se Lo vedessi, anche se tu non Lo vedi, Egli ti vede.”1
(Muhammad (pbsl))
Allah ha creato gli uomini in modo perfetto e ha dato tutto l'universo al loro servizio. Li ha dotati di capacità eccezionali come ragionare, produrre soluzioni, pensare, parlare, scrivere, vivere secondo la loro volontà. L'unica cosa che aspetta dall'uomo è di credere e servire solamente a Se stesso.
Essere un servo, significa sottomettersi ad Allah l'Onnipotente con obbedienza assoluta, essere profondamente legato a Lui e assumersi la responsabilità di essere umano. Essere un servo, significa essere consapevoli del fatto che Allah stia osservando tutte le nostre azioni, siano esse buone o cattive e del fatto che un giorno renderemo conto per tutte queste opere. Essere un servo, richiede fede e buona morale da un lato e ordina il culto dall'altro lato. Il culto è la base della servitù e lo scopo della creazione degli esseri umani. Perciò, l'uomo non deve dimenticare Allah, il donatore delle innumerevoli ricchezze e deve tenere fresca la coscienza da servitori attraverso le preghiere.
Il culto, permette alle persone che hanno in ogni luogo e momento bisogno di Allah, di esprimersi direttamente a Lui, senza alcun mezzo o strumento. Una persona che accetta i principi della fede deve continuare ad adorare per preservare e rafforzare la propria fede.
Ci sono preghiere di base ordinate dall'Islam di cui è responsabile ogni Musulmano che ha le capacità di compiere. Questi sono pronunciare la kalimah al-shahadah, in altre parole testimoniare che non c'è altra divinità se non Allah e Muhammad (pbsl) è il Messaggero di Allah; compiere la salah (preghiera quotidiana); pagare la zakah (la decima); compiere l'Hajj (il pellegrinaggio); e digiunare (sawm) durante il mese di Ramadan.
Oltre a queste attività di culto fardh (obbligatori), tutto ciò che viene fatto con buone intenzioni e sincerità viene contata come buone azioni e sarà ricompensato. Di conseguenza, comportamenti come ordinare il bene e proibire il male, vegliare la giustizia tra le persone, provvedere al mantenimento della famiglia, salutare e sorridere alle persone e dare la sadaqah (carità) sono considerati atti di culto.
Gli atti di bontà come il fare del bene al coniuge, ai genitori e ai figli, avere buoni rapporti con i parenti e i vicini, rendere felice una persona triste, mostrare amore a un orfano, sostenere le spese di uno studente bisognoso, rispettare un anziano e aiutare un disabile sono anch'essi considerati un culto.
Quando una persona condivide le proprie conoscenze ed esperienze, quando fa commercio in modo onesto e affidabile, quando si sforza di tenere i giovani lontano dalle cattive abitudini, quando protegge la natura e si preoccupa dei diritti degli animali svolge allo stesso tempo atti di culto.
Una persona che cerca di stare lontana dalla cattiva morale, che si sforza ad adottare buone abitudini e cerca di essere una persona facile piuttosto che una persona problematica, significa che ha la consapevolezza del culto.
Il culto purifica gli uomini dalle debolezze umane, li disciplina e insegna loro determinazione, volontà e pazienza. Gli umani imparano il controllo del tempo attraverso le cinque preghiere quotidiane, l'importanza del cibo attraverso il digiuno, l'uguaglianza e la fratellanza attraverso il pellegrinaggio e la condivisione attraverso la zakah. Anche se questi atti di adorazione sembrano a prima vista una serie di regole, movimenti e forme, dietro a tutti questi movimenti è nascosta la fonte dell'amore, del rispetto e dell'obbedienza ad Allah.
Il culto tiene le persone lontane da sentimenti e pensieri negativi come l'egoismo, l'arroganza, l'indecisione, la gelosia, la stravaganza, l'ambizione, l'avidità, ecc. Il culto educa, nutre, fa maturare gli esseri umani e li aiuta ad essere benefici per se stessi e per la società.
1 Bukhari, Tafsir, Luqman, 31.
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